Sabato pomeriggio i curdi hanno sfilato a Roma, in una manifestazione pacifica che ha riempito le strade del centro di Roma, passando per i Fori imperiali. Un corteo organizzato da Rete Kurdistan Italia, proprio pochi giorni dopo l’arrivo del presidente turco Erdogan a Roma.
La sfilata ha fatto scaturire nei passanti emozioni contrastanti. Per le strade infatti si assisteva a un tripudio di bandiere colorate con i colori di un popolo massacrato, il tutto contornato però da parole dure, e volti di sofferenza. Una sofferenza che ha la necessità di essere conosciuta e che indubbiamente merita più attenzione e consapevolezza.
I curdi combattono ogni giorni una guerra impari, chiedono diritti e libertà. Questa manifestazione ha voluto ricordare la vicinanza dell’Italia al popolo curdo, senza dimenticare però la responsabilità che il nostro paese ha in questa vicenda. Quando infatti Ocalan, leader del Partito dei Lavoratori del Kurdistan , giunse in Italia per cercare asilo politico, la politica italiana glielo negò. A distanza di molti anni lui si trova in ergastolo in Turchia, unico detenuto dell’isola-prigione di İmralı.
Sicuramente ci sono molti punti che non possiamo capire in una situazione di politica internazionale così complessa, in questa manifestazione tuttavia non c’erano solo persone. Cera un dolore palpabile che camminava in silenzio, con dignità, e che merita tutto il nostro rispetto.