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Orte

La processione del Cristo Morto

Per una sera soltanto, volete viaggiare nel tempo? Guardarvi intorno e sentirvi trascinati in un mondo che non è il nostro, quasi spettatori di una vita a noi lontana. Ecco, questo è quello che ho provato a Orte, che dalla sua collina controlla un Tevere che non ha ancora bagnato Roma.

Il Venerdì Santo a Orte si tinge di tradizioni e suggestioni. Una notte illuminata solamente da fiaccole e candele, che trasformano la città in un mondo di devozione e luci. La Processione del Cristo Morto, tradizione nata nel 1200, vede la partecipazione delle nove Confraternite Riunite di Orte, che portano avanti questo appuntamento annuale coinvolgendo sempre nuove generazioni. Una festività che unisce tutta una comunità, e ovviamente attira molti curiosi da tutta Italia.

L’intera serata rapisce i visitatori in un mondo antico. Il rumore delle catene, trascinate dai piedi scalzi di alcuni dei partecipanti alla processione, alternato dal crepitio del fuoco sulle fiaccole, fanno da colonna sonore a canti centenari. Al corteo partecipano 500 persone, fra figuranti e confratelli, e la processione è scandita da momenti molto solenni: il trasporto della croce, la distribuzione del pane e la deposizione di Cristo sono solo alcuni esempi dei momenti più toccanti.

Ogni confraternita, di cui la più antica, la Confraternita di Sante Croce, risale al 1159, sfila con una tunica che la contraddistingue, di colore e decorazioni diverse. Orte per una notte torna indietro nel tempo e porta con sé tutti i visitatori, rapiti da una storia centenaria.

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